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Gibellina

  • Gibellina Nuova
  • Arte

Gibellina Nuova è il più grande museo all’aperto di arte contemporanea  con una straordinaria collezione di opere di grandi artisti.

Nel 1968, il terremoto della Valle del Belice distrusse Gibellina.

Il paese fu interamente ricostruito a pochi chilometri di distanza dando vita al museo en plein air più grande del mondo.

Numerosi artisti contribuirono, infatti, alla ricostruzione punteggiando il paesaggio con sculture e architetture ardite che si possono ammirare passeggiando per le vie.

Anche i ruderi del terremoto furono trasformati in opera d’arte da Alberto Burri che, ricoprendoli con una colata di cemento, ne fece un enorme Cretto.

Al Museo Civico di Arte Contemporanea si possono ammirare le opere dei principali artisti che operarono a Gibellina nel periodo della ricostruzione. Accardi, Consagra, Rotella, Guttuso, Schifano e Sanfilippo, solo per citarne alcuni.

Nel periodo estivo, la rassegna delle Orestiadi continua la vocazione avanguardista del luogo con una rassegna di teatro, poesia, arti visive e musica.

A Carla Accardi si devono i pannelli in ceramica Senza titolo posti sotto il porticato del Municipio, Nino Mustica,  invece fu autore di una Fontana. Mimmo Rotella, fu autore dell’ Omaggio a Tommaso Campanella.

Di Andrea Cascella è invece  la Fontana in marmo travertino, che, come tutte le sculture poste lungo le vie, è diventata un punto di riferimento per orientarsi nell’impianto urbanistico a farfalla.
La candida scultura frontale De Oedipus Rex, Città di Tebe, elemento scenografico dell’Edipo re rappresentato  ai Ruderi di Gibellina, è di Pietro Consagra. Come scultore, ha anche realizzato Tris e le porte del cimitero e dell’orto botanico.

Per le Orestiadi  Arnaldo Pomodoro ha  progettato numerose macchine sceniche  tra cui l’Aratro,  per La tragedia di Didone di Christopher Marlowe, che oggi fa da arredo urbano.

A Fausto Melotti si devono le sculture a grande scala intitolate Contrappunto, con elementi geometrici isolati e Sequenze, un insieme di  lastre continue su tre diverse giaciture.

Paolo Schiavocampo  è l’autore di Una piazza per Gibellina, un gruppo scultoreo formato da più elementi destinati ad assolvere  funzioni diverse. 

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